L'attività del Centro Ares

 

 

Area Clinica

Casa Circondariale:

Nel 2020 il Covid-19 ha portato molto scompiglio all’interno della Casa Circondariale di Vicenza che si vedeva già in difficoltà a causa dei profondi e radicali cambiamenti amministrativi e strutturali che l’Istituzione stava attraversando: l’inserimento della sezione di massima sicurezza ha richiesto infatti un ampiamento strutturale degli edifici e un riassetto generale dell’organizzazione interna che ci ha visti indirettamente coinvolti; prima del Covid-19 il nostro lavoro era di gruppo ed i colloqui individuali erano dedicati solamente alle persone che per diversi motivi di incompatibilità non potevano avere accesso al gruppo. Ora con il riassetto abbiamo cambiato le stanze dei colloqui siamo stati costretti a trasformare l’attività di gruppo in attività individuale. E tutto questo senza avere la possibilità di accompagnare i nostri utenti negli sconvolgimenti che sono avvenuti.

La zona gialla dei mesi di Novembre e Dicembre ci ha permesso di riprendere le attività ma molti detenuti risultano in questi giorni trasferiti e altri scarcerati. Abbiamo cominciato nuovi percorsi individuali sospesi nuovamente a Gennaio senza poterne dare comunicazione. Con la frustrazione che questa modalità operativa comporta, confidiamo di poter rientrare nei prossimi mesi e di poter garantire una forma di continuità nel rispetto di tutte le norme anti-Covid-19.

Area Trattamentale:

Il Covid-19 ha portato un po' di scompiglio anche in area trattamentale. Abbiamo deciso di sospendere i colloqui per un paio di settimane, il tempo per riuscire a riorganizzare le attività e capire come procedere alla luce delle necessità dei nostri utenti e dei limiti che il Covid-19 imponeva. Abbiamo optato per proporre i colloqui in videochiamata, opzione che naturalmente non tutti gli utenti hanno accettato. L’estate, permettendoci i colloqui in presenza con le giuste distanze e i DPI, ci ha permesso di riprendere molti dei percorsi sospesi che tutt’ora stanno continuando.

La modalità telematica, pur portando con sé alcune limiti, si è rilevata essere uno strumento preferibile per alcune persone che tutt’ora la preferiscono, sia per motivi di carattere personale (preferenza individuale), organizzativo (risiedono lontani) che di sicurezza (timore del virus).

Nonostante tutto siamo riusciti ad avviare l’attività di gruppo nel mese di Ottobre 2020, attività che continua tutt’ora nel pieno rispetto delle norme anti-Covid-19. 

Area Ricerca:

Attualmente ci stiamo concentrando su una ricerca sperimentale che approfondisca l’incidenza e la diffusione del revenge-porn nelle nuove generazioni e stiamo considerando in particolare alcune variabili legate all’appartenenza sociale dei responsabili.

Appartamento

Dal 1 gennaio 2021 l’appartamento sgancio ospita tre persone, una proveniente dal carcere di origine tunisina, un uomo rumeno inviatoci dai servizi sociali di un comune limitrofo e un italiano in fase di separazione con la moglie e privo della possibilità di sostenersi altrimenti: tutti gli ospiti sono seguiti anche dall’Area Clinica.

Area Prevenzione: progetto S-Talking

Il progetto di prevenzione sullo stalking agito in età adolescenziale (10-19 anni) coinvolge diverse scuole secondarie di primo e secondo grado del nostro territorio ULSS 7: tra gli obiettivi anche diffondere una cultura del rispetto che sappia identificare la presenza del fenomeno oltre che contrastarne l’insorgenza e la manifestazione. Sono stati pensati incontri di peer education e di formazione degli studenti e del personale, svolti tutti in modalità telematica.

 

Progetto PAST - L'esperienza della Cooperativa Dorian Gray

 

Il PAST (Progetto per uomini Ammoniti per STalking) è finalizzato a rendere operativo il Protocollo ORFEO siglato a marzo 2020 tra la Cooperativa Dorian Gray e la Questura di Varese.

Esso si ispira al Protocollo ZEUS attivo tra la Questura di Milano e il CIPM (Centro Italiano per la Promozione della Mediazione). Il Protocollo ZEUS introduce nei decreti di ammonimento la cosiddetta ‘ingiunzione trattamentale’ ovvero l’obbligo da parte dei soggetti ammoniti di rivolgersi al CIPM per intraprendere un percorso finalizzato al miglioramento della gestione delle emozioni e del controllo dei propri impulsi nel tentativo di effettuare un recupero educativo e riabilitativo.

Il Protocollo ORFEO e, con esso, il PAST che lo implementa, affondano quindi le radici in un terreno fertile e si pongono nella scia di un'esperienza che si sta rivelando fondamentale nel ridefinire i rapporti tra Forze dell'Ordine ed Enti del privato sociale. Del resto, l'integrazione tra le diverse componenti interessate sembra un fattore imprescindibile per rendere realmente efficace l'azione di ciascuna di esse.

Viceversa, ridurre l'azione di contrasto alla violenza di genere unicamente alle sanzioni penali nei confronti dei rei, significa andare incontro a costi rilevanti in termini sia economici, che umani, per ottenere spesso risultati dubbi per quanto riguarda la prevenzione delle recidive e l'ingravescenza degli agiti.

Il PAST prevede un trattamento integrato psico-educativo finalizzato a rendere gli uomini consapevoli della lesività delle condotte violente e prevaricanti agite e a prevenire le recidive; l’approccio è fondamentalmente di gruppo, associato a interventi individuali a frequenza mensile che si svolgono parallelamente alle attività di gruppo. Al termine del percorso è previsto un follow up della durata di sei mesi nel corso del quale si svolgeranno dei colloqui individuali a frequenza mensile.

Il servizio offerto dal PAST è per molti versi affine Servizio per Autori di Violenza nelle Relazioni Intime (S.A.V.R.I.) attivo dal 2019 e del quale, del resto, ha ereditato l’impianto base.

Attraverso il PAST, finanziato da Fondazione Intesa San Paolo, sono stati valutati 16 uomini che si sono rivolti alla nostra Cooperativa a seguito dell’invito ricevuto dalla Questura in sede di ammonimento per stalking; 11 di questi uomini sono stati effettivamente presi in carico (due utenti sono stati valutati non idonei e tre hanno interrotto di loro iniziativa i colloqui di valutazione). L’undici febbraio è previsto l’avvio del percorso di gruppo al termine del quale si svolgeranno dei colloqui individuali di follow up a frequenza mensile. 

 

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COMUNICATO STAMPA

20 luglio 2017

 

Violenza di genere: pubblicato il nuovo bando da 10 milioni di euro per il finanziamento di progetti per la prevenzione e il contrasto del fenomeno.

Definite sei distinte linee d’intervento, ampliata l’azione anche a donne detenute e a donne vittime di violenza “economica”. Particolare attenzione anche a progetti volti a sostenere campagne di comunicazione culturale.

E’ stato pubblicato sul sito internet del Dipartimento per le Pari Opportunità (www.pariopportunita.gov.it) il nuovo bando di finanziamento dei progetti volti alla prevenzione e al contrasto alla violenza alle donne, anche in attuazione della convenzione di Istanbul.

Il bando, che finanzierà progetti per 10 milioni di euro, permetterà di supportare attività di sensibilizzazioni rispetto a sei aree d’intervento: donne migranti e rifugiate, inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza, supporto alle donne detenute che hanno subito violenza, programmi di trattamento di uomini maltrattanti, supporto e protezione delle donne sottoposte anche a violenza “economica” e progetti di sensibilizzazione, prevenzione ed educazione.

Il bando mira a creare una rete di interventi volta a contrastare e prevenire il fenomeno della violenza, allargando quanto più possibile il raggio d’azione in attuazione di quanto previsto dal Piano d’azione straordinario contro la violenza di genere.

E’ inoltre un primo traguardo frutto del percorso di condivisione avviato tra le istituzioni, le associazioni e gli enti territoriali attraverso la Cabina di Regia e l’Osservatorio Nazionale sul fenomeno della violenza.

L'azione proposta dal bando risponde infatti all'esigenza di aumentare le azioni specifiche su tutto il territorio coinvolgendo tutti i soggetti che a vario titolo contribuiscono alla prevenzione e al contrasto del fenomeno.

Alessandra Pauncz

Presidente Associazione Relive – Rete nazionale Centri per autori di violenza

Silvia Baudrino - 347 2590668

 

Linee guida europee COVID-19 promosse dalla rete europea Work With Perpetrators European Network- WWP EN

 

In questo momento di estrema difficoltà ed emergenza, per garantire un lavoro responsabile con gli uomini autori di violenza durante la pandemia COVID 19, la rete europea dei Programmi per Autori ha stilato le Linee guida per il lavoro dei Programmi per Autori, tenendo conto che la situazione è in continua evoluzione e considerando le molte differenze esistenti da nazione a nazione. Scarica qui le Linee Guida.